“La pandemia e il Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno impresso una grande accelerazione al processo di digitalizzazione della sanità italiana che almeno fino al periodo pre-pandemico stentava a decollare”. Infatti “la recente mappatura del ministero della Salute per rilevare tutte le esperienze di telemedicina attive sul territorio nazionale nel 2021 ha fotografato l’attivazione di 369 esperienze contro i 282 progetti prima della pandemia risalenti al 2018”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla presentazione del documento programmatico dell’Intergruppo parlamentare ‘Sanità digitale e terapie digitali’a Roma.
“Rispetto al 2018 in particolare – ha sottolineato Schillaci – si registra il raddoppio delle esperienze di telemonitoraggio e l’incremento esponenziale delle esperienze di televisita, sebbene restino differenze anche significative tra le Regioni. Grandi passi sono stati compiuti, ma occorre premere l’acceleratore nella consapevolezza della necessità di essere al passo con le tecnologie per poter disegnare una sanità più moderna, più inclusiva e più vicina ai cittadini e per garantire elevati standard assistenziali a tutti”. La digitalizzazione delle cure, ha aggiunto Schillaci, “è sinonimo di una sanità che sa offrire un’assistenza di prossimità soprattutto agli over 65, che nel 2050 rappresenteranno il 35% della popolazione, ed è una misura efficace per ridurre i tempi di attesa e i ricorsi spesso impropri ai pronto soccorso”.