“Gran parte del Pil campano non nasce dalla grande industria ma è prodotto dalle filiere, dall’agroalimentare alla filiera moda, fatta di piccole e medie realtà. Accelerare il processo di transizione digitale vuol dire quindi far compiere un decisivo passo in avanti per la competitività dell’intero territorio”. Edoardo Imperiale, Amministratore Delegato del Campania Digital Innovation Hub illustra gli obiettivi di PRIDE – Polo Regionale per l’Innovazione Digitale Evoluta in occasione dell’incontro “Nuove visioni per una nuova industria”, promosso nell’ambito di “Casa Corriere” presso la Cappella Palatina del Palazzo Reale di Napoli.
“Un conto è fare ricerca e un conto è fare innovazione” ha continuato Imperiale. “Negli ultimi decenni è stata la grande industria a rappresentare la fonte primaria di risorse per la ricerca sugli usi commerciali della scienza, con i dipartimenti interni di R&D ad assumere il ruolo di attore principale dell’innovazione. Ma con l’avvento delle nuove tecnologie connettive, ai modelli chiusi si sono avvicendati quelli aperti. I modelli chiusi hanno favorito la genesi di un numero impressionante di innovazioni presso aziende di grandi dimensioni ma hanno trattenuto la disseminazione presso il resto delle imprese. Henry Chesbrough, padre e teorico del concetto di Open Innovation, presente sul prossimo numero di Infosfera, sostiene che l’innovazione aperta implica un cambiamento radicale di mentalità: dal controllo del processo di innovazione si passa all’influenza sul processo di innovazione. C’è un gran lavoro da svolgere anche innanzitutto sul piano culturale. Il Campania DIH parte da qui per svolgere un ruolo di abilitatore”.
All’incontro, moderato da Nicola Saldutti, caporedattore economico del Corriere della Sera, hanno partecipato Donato Ferri, Managing Partner Europe West Consulting di EY, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Unione Industriali Napoli, Giangiacomo Pierini, Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione Coca-Cola HBC Italia, Michele Pontecorvo, Vicepresidente Ferrarelle SpA.
Nel corso dell’incontro, Imperiale ha anche ricordato gli obiettivi del neonato Pride, tra i 13 European Digital Innovation Hub italiani finanziati dalla Commissione Europea. “Abbiamo il compito di sostenere la trasformazione digitale delle imprese campane con particolare riferimento alle PMI operanti nei settori strategici regionali – Aerospazio, Automotive, Ferrotranviario, Filiera Moda, Agroalimentare, Energia, Ambiente, Biotech, Salute e, inoltre, di favorire l’innovazione nelle pubbliche amministrazioni e a supporto dei gestori di pubblici servizi. Gli interventi a supporto del territorio saranno sviluppati attraverso l’adozione delle tecnologie avanzate digitali previste dal Programma Europa Digitale: Intelligenza Artificiale, Calcolo ad Alte Prestazioni, Sicurezza Informatica”.
L’offerta dei servizi di PRIDE si basa su un partenariato industriale e scientifico unico e può contare su dimostratori tecnologici, tecnologie abilitanti industry 4.0, competenze accademiche e manageriali messe a disposizione in modo integrato dai quattro partner.