Entro il 2024 saranno 36 mila le imprese italiane che prevedono di avviare, per la prima volta, investimenti finalizzati alla transizione 4.0: una su quattro li effettuerà facendo ricorso alle risorse stanziate nell’ambito del Pnrr.
È quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi Tagliacarne su un campione di 4 mila imprese manifatturiere e dei servizi, con personale compreso tra 5 e 499 addetti, rappresentativo dell’universo di 494 mila imprese. Le aziende che intendono investire in tale settore guardano al futuro con più ottimismo. Infatti, già nel corso del 2022, il 46% delle aziende che effettuerà la transizione prevede aumenti di fatturato, contro il 38% delle imprese che non investirà nelle tecnologie abilitanti.
Aumenti di produttività
Circa 2 imprese su 5 che hanno già avuto modo di investire nel 4.0 hanno dichiarato aumenti della produttività dei processi produttivi, in termini di minori tempi di set-up, errori e fermi macchina, e delle risorse umane. Mentre una su tre ha evidenziato un aumento della velocità di produzione, come per esempio un passaggio più veloce dal prototipo alla produzione in serie, e della competitività facendo leva sull’Internet of Things. Più in particolare, il 43% delle imprese che hanno aumentato i servizi alla clientela grazie all’Internet of Things prevede di superare quest’anno i livelli produttivi pre-Covid contro il 24% delle imprese 4.0 che non hanno seguito questa strategia.
Svolta al Sud
Il 67% dell’universo delle imprese oggetto dell’indagine, pari a 332 mila unità in valori assoluti, non ha ancora investito in tecnologie 4.0. Una quota che sale al 70% al Mezzogiorno e caratterizza maggiormente i servizi (85%) rispetto al manifatturiero (60%). Più arretrate sono, soprattutto, le micro imprese (con 5-9 addetti): 1’84% si trova, infatti, ancora ai nastri di partenza contro il 39% delle medio-grandi (50-499 addetti). Ma l’11% di questo universo imprenditoriale è pronto a fare il salto nella quarta rivoluzione industriale: 36 mila imprese prevedono, infatti, di iniziare a investire in tecnologie 4.0 tra il 2022 e il 2024. Una svolta che sarà più significativa al Sud, area in cui il 13% delle imprese inizierà a virare verso le nuove frontiere digitali contro il 10% del Centro-Nord.
Cambio di passo per le imprese con più di 40 anni
Sono, in particolare, le imprese con più di quarant’anni di attività a sentire il bisogno di un cambio di passo per rinnovarsi (14% contro il 10% di quelle con minore anzianità). Ed è soprattutto il settore alimentare a rivelarsi più incline a intraprendere questa trasformazione (16%). Nel prossimo triennio salirà, così, al 40% la quota delle imprese 4.0, che nel complesso sfioreranno le 200 mila unità.