“Il lavoro è quello che fai e non dove lo fai”. La sintesi perfetta della trasformazione che in pochi mesi ha rivoluzionato la quotidianità di milioni di italiani è di Augusto d’Antinone, Small Business Manager – Cisco Italia, intervenuto nel webinar tenuto giovedì 27 maggio su “La digitalizzazione delle Pmi e l’Hybrid Work Experience” promosso dal Campania Digital Innovation Hub nell’ambito del programma di formazione e orientamento per le imprese “Learning by DIH”.
In Italia oltre il 40% dei lavoratori ha lavorato durante la pandemia esclusivamente da casa, solo Irlanda e Belgio hanno avuto una percentuale più alta nell’Unione europea, dove la media è stata del 34%. L’innovazione non chiede il permesso e, per non subirlo, occorre costruire percorsi che ci aiutino a governare il cambiamento in atto che, stando ai numeri, è enorme. Durante la fase più acuta dell’emergenza il lavoro agile ha coinvolto il 97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni italiane e il 58% delle pmi, per un totale di 6,58 milioni di lavoratori, circa un terzo dei lavoratori dipendenti italiani, oltre dieci volte più dei 570mila censiti nel 2019. L’applicazione dello Smart Working durante la pandemia, seppure forzata ed emergenziale, ha dimostrato come un modo diverso di lavorare sia possibile anche per figure professionali prima ritenute incompatibili, ma ha anche messo a nudo l’impreparazione tecnologica di molte organizzazioni.
“La tecnologia – continua d’Antinone – deve essere un fattore abilitante per la competitività e la sopravvivenza dell’azienda. Per far sì che lo sia serve impegno, formazione, investimenti, è necessario dotarsi di figure competenti perché la tecnologia deve essere orientata all’ottenimento di precisi obiettivi di business”.
A introdurre la discussione è stato Francesco Lo Sapio, Coordinatore Rete Territoriale Campania DIH, con una relazione di approfondimento sull’impatto delle nuove modalità di lavoro non solo sul fronte della competitività delle aziende ma anche su quello dei professionisti e dei lavoratori, chiamati ad affrontare una sfida significativa anche sul piano più esistenziale.
Incrociare la dimensione fisica e quella digitale del lavoro significa poter offrire una tecnologia semplice, sicura e scalabile. “Le tecnologie per le nuove piattaforme di lavoro – ha spiegato Rosanna Di Leo, Collaboration Sales Specialist di Cisco Italia – devono essere intrinsecamente sicure, intelligenti, integrabili con le applicazioni esistenti sul mercato e scalabili, ovvero il mio investimento deve potermi garantire anche quando la mia azienda avrà dimensioni più grandi”.
Prossimo incontro in programma nell’ambito degli appuntamenti di “Learning by Dih” l’11 giugno alle 15 sul tema “La trasformazione digitale per la sostenibilità della filiera pelle”.
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