Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato oggi, 2 luglio, il documento definitivo con le proposte per la “Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale”. Si completa così il lavoro del gruppo di esperti selezionati dal MiSE che hanno recepito le osservazioni pervenute a seguito della consultazione pubblica dello scorso anno.
Lo sviluppo delle tecnologie emergenti è uno dei punti al centro dell’azione portata avanti dal Ministro Patuanelli per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese, che pone l’Italia all’avanguardia nella trasformazione digitale dei processi produttivi, garantendo anche la tutela occupazionale, sociale e ambientale.
La strategia è strutturata in tre parti:
1) la prima è dedicata all’analisi del mercato globale, europeo e nazionale dell’Intelligenza Artificiale;
2) la seconda parte descrive gli elementi fondamentali della strategia;
3) la terza approfondisce la governance proposta per l’AI italiana e propone alcune raccomandazioni per l’implementazione, il monitoraggio e la comunicazione della strategia nazionale in tema di intelligenza artificiale.
Previsti aiuti economici per l’introduzione nelle imprese e l’aggiornamento dei lavoratori. Ma anche una cabina di regia per coordinare le attività tra le pubbliche amministrazioni e un apposito “Istituto Italiano Ai” per favorire la ricerca, attrarre investimenti europei e collaborare con le eccellenze esistenti. Sono 82 “mosse” che il governo vuole realizzare per accelerare su una tecnologia considerata strategica, da realizzare con un’urgenza che l’emergenza Covid ha reso ancora più pressante.
Il piano, che quantifica anche in 150-200 milioni l’anno l’impegno economico necessario nel prossimo quinquennio, spazia in tutti i settori e, con una forte attenzione ad un impatto ‘responsabile’ e un occhio alla sostenibilità.
E prevede di concentrare gli investimenti in sei ambiti specifici: manifattura e robotica; servizi sanità e finanza; trasporti, agrifood ed energia; aerospazio e difesa; pubblica amministrazione; cultura, creatività e digital humanities. La strategia italiana punta a favorire l’innovazione e la competitività delle imprese, e guarda alla trasformazione digitale dei processi produttivi, garantendo anche la tutela occupazionale, sociale e ambientale.
Il documento sarà alla base della definizione della strategia italiana nell’ambito del Piano Coordinato europeo.