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‘Dottorati Innovativi Pnrr’, il partenariato che funziona 

‘Dottorati Innovativi Pnrr, 4°ciclo’ è il titolo dell’incontro, organizzato dal Campania Dih – Rete Confindustria e dall’Unione Industriali Napoli, in collaborazione con Confindustria, il MUR e la Conferenza dei Rettori delle Università italiane.

Durante l’incontro si sono illustrare le linee guida della misura, le modalità di adesione e la piattaforma dedicata alle candidature delle imprese. 

Il Ministero dell’Università e Ricerca ha pubblicato il Decreto relativo al finanziamento delle nuove borse dei Dottorati Innovativi, di durata triennale, che si avvieranno nell’Anno Accademico 2024/2025. Con il nuovo Decreto sono oltre 2.800 le borse messe a disposizione a livello nazionale ed il contributo a carico del Ministero, a cofinanziamento della borsa, passa da 30mila euro a 60mila. 

“L’Unione Industriali Napoli -ha detto Gabriele Fasano Vice Presidente Unione – è molto attenta alla concertazione tra pubblico e privato, perché l’innovazione passa attraverso la collaborazione tra le università e il nostro sistema imprenditoriale. Soprattutto è importante tutelare le piccole e medie imprese, rispetto alle grandi che sono certamente più attrezzate, creando un dialogo fattivo tra il mondo delle competenze e i privati. Il capitale umano è la chiave del futuro dell’imprenditoria italiana”.

“Questo strumento funziona, è un ottimo esempio di un partenariato vincente pubblico privato, un punto di connessione vincente. Credo nello strumento, un valore aggiunto per le imprese ed è utile, come facciamo, veicolare l’iniziativa” ha detto Edoardo Imperiale, Ceo del Campania Dih- Rete Confindustria. 

“Gli investimenti in istruzione aumentano le capacità innovative delle imprese, la produttività delle stesse e dunque sono centrali per la crescita economica” ha spiegato aggiungendo: “Tra le diverse dimensioni che contribuiscono a definire il livello di digitalizzazione di un Paese, il capitale umano rappresenta quella più strategica, ma al tempo stesso più complessa da allineare alle esigenze di innovazione che l’evoluzione tecnologica impone. 

L’Italia sconta un ritardo rispetto agli altri Paesi che poco si addice alla terza economia d’Europa. Nel 2023, secondo il Digital Economy e Society Index (DESI) il Paese si posizionava all’ultimo posto in Europa per livello di “digitalizzazione” del proprio capitale umano, contribuendo, assieme alla scarsa innovazione dei servizi pubblici, a posizionare il Paese al 18° posto della graduatoria europea”.

In questa direzione Imperiale ha poi ricordato le iniziative messe in campo come Campania Dih e soprattutto con il progetto EdiH Pride che garantisce percorsi concreti. 

Luisa Lanza, Direzione Generale Miur, Unità di missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr, ha consegnato numeri e strategie.

La dirigente ha illustrato la misura, le modalità di adesione e la piattaforma dedicata alle candidature delle imprese. In sede di revisione del Pnrr, la misura ha raddoppiato il contributo del Ministero per ciascuna borsa di dottorato, passando da 30mila a 60mila euro, mentre le aziende contribuiranno per circa 15mila euro su tre anni. Parallelamente è stato ridotto il target da 15mila a 6mila borse di studio, consentendo di aumentare il contributo pubblico. Il decreto introduce inoltre gli sgravi per le aziende che cofinanziano l’iniziativa. L’altra novità è l’apertura dei dottorati al mondo Afam: spettacolo, musica, arte, design e moda. 

“Noi crediamo molto in questa iniziativa- ha spiegato Lanza – la vera sfida per la crescita del Paese è connettere il mondo delle università a quello dell’impresa e ai privati”.

I dottorati innovativi sono percorsi di alta specializzazione post-laurea, inseriti nel PNRR (Missione 4, Componente 2, Investimento 3.3), che mirano a formare figure dotate di competenze di ricerca scientifica avanzata e professionalità di alto livello, caratterizzati dal forte interesse industriale e dal coinvolgimento di imprese. Un’importante opportunità, dunque, per le aziende interessate ad avviare percorsi di ricerca e innovazione. 

Prima dell’inizio delle tavole rotonde Luca Del Vecchio, Direttore Politiche per il Digitale e Filiere, Scienze della Vita e Ricerca ed i rappresentanti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, hanno portato i loro saluti. 

Sono intervenuti, nelle sessioni moderate da Nicoletta Amodio, per la sezione ’LA VOCE AL TERRITORIO’  Daniele Riccio, Delegato del Rettore per i Dottorati di Ricerca, Università degli Studi di Napoli Federico II, Armida Mucci, Delegata del Rettore per i Dottorati di Ricerca Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Per lo spazio‘TESTIMONIANZA DI UN DOTTORANDO’, Martina Zabatta, Dottoranda -Grimaldi Euromed spa, per lo spazio TESTIMONIAZNA DI UN IMPRESA Alessandro Micchia e Vittorio Capozzi, Enel Green Power. Sulla piattaforma informatica ha parlato Francesca Quatraro  di CINECA.

Ha chiuso i lavori Valeria Fascione, Assessore Ricerca Innovazione e Startup Regione Campania. 

“Sostenere l’alta formazione dei nostri giovani e connetterla con il tessuto imprenditoriale è – ha detto l’assessore – un’azione importante per lo sviluppo del territorio campano”.

“La Regione Campania ha sostenuto con risorse importanti la misura dei dottorati innovativi che  rappresenta uno snodo fondamentale anche per la retention dei giovani talenti e per la contaminazione innovativa delle imprese” ha concluso. 

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