“Il futuro dell’Europa è legato all’industria, che solo se è competitiva potrà garantire prosperità, benessere e pace sociale nel nostro Continente. Confindustria ha sempre lavorato per far ascoltare la voce delle imprese italiane a Bruxelles. E vuole continuare a fare la propria parte, non limitandosi a denunciare i freni e le strozzature che rallentano l’economia, ma proponendo azioni concrete e principi che, a nostro giudizio, devono costituire la bussola per le future decisioni in Europa”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il delegato per l’Europa, Stefano Pan, presentando il dossier “Fabbrica Europa”, le proposte degli industriali per un’Europa competitiva.
“Nei mesi scorsi è stato consultato tutto il Sistema, sia a livello territoriale che settoriale, per contribuire alla definizione di un quadro organico di proposte per rendere l’Europa più competitiva”.
Il documento “contiene una serie di raccomandazioni con un unico comune denominatore: rimettere l’industria al centro dell’agenda europea, costruendo una forte politica industriale basata sulle tre declinazioni della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e supportata da un adeguato livello di investimenti”.
Nel testo si dice necessario rafforzare ed ampliare la rete di accordi di libero scambio (FTAs) e assicurarne l’implementazione. Assicurare parità di condizioni (level playing field) e tutelare gli interessi delle imprese europee.
Fra le idee quella di rafforzare la difesa comune europea e migliorare il coordinamento tra Ue e Nato.
Sul Green Deal la necessità di immaginare una politica industriale europea capace di restare al passo nella corsa globale alle tecnologie del futuro.
“Vanno inoltre implementate – dicono – con gradualità e proporzionalità le nuove regole in materia di finanza sostenibile destinate a cambiare profondamente i rapporti commerciali tra le imprese e tra imprese e sistema finanziario, anche giungendo alla definizione di standard semplificati per le Pmi”.
Per Confindustria è opportuno continuare sulla integrazione dei mercati dell’energia elettrica e creare un mercato unico del gas, sviluppare una strategia europea per l’energia nucleare.
Ed ancora fra i punti: Riformare le regole ETS (Emission Trading Scheme) e rafforzare il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), promuovere l’economia circolare.
Sulle competenze digitali diversi passaggi. E’il tempo di puntare sulla formazione e sulle competenze digitali dei lavoratori in tutte le filiere, regolamentare l’intelligenza artificiale per rendere l’Ue il continente ideale dove investire in questa tecnologia, scegliere la via strategica dell’economia dei dati.
Nella relazione diversi, poi, i passaggi sulla doppia transizione, verde e digitale.
Ed infine l’appello.
Rivolgo un appello ai media e a chi si occupa di informazione: non permettiamo che questo grande passaggio democratico, davvero delicato, diventi una grande arma di distrazione di massa in mano alla politica. Bisogna tenere la politica sul dibattito legato ai temi dell’Europa. Purtroppo la sensazione e’ che i temi europei siano poco conosciuti. Invece quello che ci aspetta e’ un passaggio importante, decisivo per il futuro dell’Europa”.