Il settore della bioeconomia è in forte espansione: in Italia nel 2023 ha registrato un +2,2% rispetto all’anno precedente, con un valore complessivo di 437,5 miliardi di euro, circa 2 milioni di persone impiegate e 808 startup attive. È quanto emerso durante un momento di confronto tra investitori specializzati e associazioni dell’ecosistema dell’innovazione avvenuto in occasione del Demo Day.
Napoli, 30 gennaio 2025 – Si conclude oggi con il Demo Day – ovvero la giornata di presentazione delle startup selezionate a investitori e aziende – la terza edizione di Terra Next, il programma di accelerazione dedicato a startup e PMI innovative nel settore della bioeconomia e parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capital, un network presente su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di sostenere la crescita di startup specializzate nei mercati a maggiore potenziale. Frutto dell’iniziativa di CDP Venture Capital, Terra Next vede la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di co-ideatore e promotore e il supporto di Cariplo Factory, che gestisce operativamente il programma.
Nel corso del Demo Day di oggi, inoltre, è stato presentato il documento “La Bioeconomia come motore di crescita sostenibile. Opportunità e strategie” all’interno di una tavola rotonda tra investitori specializzati e associazioni dell’ecosistema dell’innovazione, sul tema degli investimenti nella bioeconomia. Durante il confronto, è emersa l’importanza strategica della bioeconomia per affrontare le sfide globali legate alla sostenibilità e alla competitività economica. Questo settore, infatti, ha conosciuto negli ultimi anni una forte espansione, avendo generato in Europa un valore di mercato di oltre 2.350 miliardi di euro e coinvolto 16 milioni di occupati e per questo rappresenta una leva fondamentale per il Green Deal Europeo. Anche in Italia, la bioeconomia ha dimostrato una crescita significativa, contribuendo in modo rilevante all’economia nazionale e consolidando il proprio ruolo strategico in linea con le ambizioni europee. Nel 2023, il comparto ha registrato infatti un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 437,5 miliardi di euro e impiegando circa 2 milioni di persone. Anche il panorama delle startup legate alla bioeconomia è particolarmente dinamico nel nostro Paese, con 808 imprese innovativeattive, pari al 6,6% del totale delle startup italiane.
Tuttavia, secondo il rapporto “Il futuro della competitività europea“, presentato da Mario Draghi e Ursula von der Leyen il 9 settembre 2024 alla Commissione Europea, il divario di innovazione tra l’UE e i principali competitor globali (USA e Cina) è evidente: nonostante un investimento di 387 miliardi di euro in ricerca e sviluppo (R&S) nel 2023, l’Europa resta indietro rispetto ai 928 miliardi degli Stati Uniti e ai 419 miliardi della Cina. Il nostro continente soffre anche di un netto svantaggio negli investimenti di Venture Capital, raccogliendo solo il 17% dei fondi globali rispetto al 59% degli Stati Uniti e al 21% della Cina.
Con l’obiettivo di diventare il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050, la Commissione Europea mobiliterà almeno 1.000 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, destinando il 30% del bilancio UE 2021-2028 e del programma NextGenerationEU agli investimenti sostenibili. Nonostante il raddoppio degli investimenti europei in sostenibilità negli ultimi dieci anni, ulteriori miglioramenti sono indispensabili. La transizione verso una bioeconomia circolare rappresenta un’opportunità per attrarre investimenti, stimolare innovazione, creare filiere produttive rigenerative e valorizzare risorse naturali, contribuendo così a un modello economico più equo e competitivo.
Proprio in questo scenario si inserisce Terra Next, che, giunto alla terza edizione, è diventato il punto di riferimento per le startup che operano nel settore della bioeconomia, ricevendo più di 450 richieste di candidatura dall’Italia e dall’Europa. Nei primi tre anni di attività ha accompagnato nella crescita 22 startup che hanno ricevuto investimenti dal programma per 3,5 milioni di euro e raccolto 10,5 milioni di euro tra follow-on e investitori esterni.
Le 7 startup che hanno partecipato al Demo Day di oggi hanno compiuto un lungo percorso prima di giungere a questo traguardo: hanno superato una prima fase di selezione tra 191 candidature italiane e internazionali a opera della commissione di valutazione di Terra Next (composta da promotori, advisory board e corporate partner coinvolti), hanno beneficiato di un investimento iniziale complessivo da 750mila euro e hanno preso parte a un percorso di 3 mesi con base a Napoli, presso il Campus di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II, durante il quale hanno avuto l’opportunità di crescere attraverso mentorship, formazione, networking e momenti di approfondimento frontale dedicati al consolidamento della value proposition e del modello di business, alla validazione tecnica e alla prototipazione delle soluzioni, al supporto al go-to-market e al fundraising.
In particolare, queste imprese innovative hanno sviluppato soluzioni per risolvere problemi di tracciabilità di filiera, per produrre imballaggi biodegradabili a partire da sottoprodotti agricoli, ma anche per la rimozione di contaminanti tossici dalle acque industriali, o ancora, per monitorare in tempo reale lo stato di salute delle piante:
- CrioPura: opera nel mercato globale del trattamento delle acque e dei reflui introducendo una tecnologia innovativa basata su idrogeli polimerici macroporosi che offrono una soluzione ecocompatibile e a basso costo per la rimozione di contaminanti tossici, come boro, arsenico, cromo e altri metalli, presenti nelle acque industriali e di falda.
- Farzati: mira a risolvere i problemi di tracciabilità di filiera sfruttando Intelligenza Artificiale e blockchain per determinare l’origine e la qualità dei prodotti in modo da garantire sicurezza per i consumatori e l’ambiente. La tecnologia può essere applicata su una vasta gamma di prodotti e materie prime, tra cui olio d’oliva, cozze, frutta secca, grano, latte, formaggio, vino, castagne, legno, biomasse e bio-polimeri.
- GenoGra: introduce un’innovativa piattaforma di analisi genomica basata su grafi con l’obiettivo di democratizzare l’accesso alla bioinformatica nei settori biotecnologico, farmaceutico e clinico, consentendo applicazioni come il miglioramento delle colture attraverso la selezione genetica per aumentarne la resa e la resistenza alle malattie.
- Immunoveg: sviluppa sistemi di coltura cellulare da linee vegetali finalizzati alla produzione di bioingredienti per i settori nutraceutico, cosmetico e novel-food. La produzione viene realizzata mediante l’utilizzo di agitatori e bio-fermentatori e non prevede l’impiego di pesticidi, ottenendo un prodotto sicuro per la salute umana e più sostenibile.
- Longevity Pet: utilizzando dati avanzati e una piattaforma proprietaria, sviluppa percorsi di prevenzione personalizzati attraverso prodotti innovativi e soluzioni per bisogni specifici, con l’obiettivo di garantire una vita lunga e sana ai nostri animali domestici.
- Plantbit: ha sviluppato Bioristor, un sensore elettrochimico biocompatibile che inserito nel fusto delle piante ne monitora lo stato di salute in tempo reale, permettendo diagnosi tempestive. Grazie all’integrazione di un algoritmo dedicato e un sistema di supporto decisionale (DSS), consente di ottimizzare irrigazione e fertilizzazione, risparmiando fino al 45% di acqua.
- SMUSH Materials: utilizzando una tecnologia basata sul micelio, trasforma i sottoprodotti agricoli biologici in biomateriali per imballaggi, 100% naturali, circolari e biodegradabili. Un’alternativa al polistirolo monouso che può essere smaltita come organico al termine del suo utilizzo.
L’acceleratore, che beneficia del patrocinio del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ed è stato avviato anche con il supporto della Fondazione con il Sud, coinvolge i corporate partner Pastificio Garofalo (core partner), Gruppo Getra, Gruppo Nestlé in Italia e Novamont, che forniscono il loro contributo in termini di know-how, asset e network per lo sviluppo delle startup, e le imprese Aristea, Nolanplastica, Selepack e Tecno, member di Terra Next. Il programma, inoltre, prevede il coinvolgimento di partner scientifici, quali l’Università Federico II di Napoli, Assobiotec, il Campania Digital Innovation Hub, il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare SPRING, il centro di innovazione deep tech Materias, il centro studi S.R.M. – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.
Grazie alla collaborazione di questi partner, le startup selezionate potranno creare sinergie con soggetti industriali nel settore della bioeconomia, già eccellenza del made in Italy.
“È particolarmente emozionante vedere oggi la qualità delle startup selezionate nella terza edizione di Terra Next, che ci mostrano quanto l’innovazione e la tecnologia siano elementi centrali nella bioeconomia” – commenta Stefano Molino, Senior Partner di CDP Venture Capital e Responsabile Fondo Acceleratori, “Il percorso di crescita sul quale sono state accompagnate le startup è stato molto efficace, anche grazie al solido lavoro di Cariplo Factory, al fondamentale contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center e dei partner corporate che hanno aderito a Terra Next. Come Fondo Acceleratori continueremo senz’altro a sostenere i migliori progetti anche nelle fasi successive del loro sviluppo”.
“Dopo il terzo anno del progetto Terra Next, si conferma la validità di questo modello, basato sulla forte connessione con il tessuto industriale del Mezzogiorno. – spiega Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo. Gli investimenti in capitale di rischio e i finanziamenti alle startup delle prime due classi di Terra Next convalidano la qualità delle aziende accelerate. Le competenze messe in campo dal nostro Gruppo, con il ruolo fondamentale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, si sono dimostrate essenziali al percorso di crescita di tutte le realtà innovative”.
“Terra Next costituisce un’importante opportunità per l’intero ecosistema: startupper, investitori, grandi corporate. Il lavoro fatto con questi imprenditori, infatti, è fondamentale non solo per la crescita del loro progetto ma anche per il contributo all’innovazione di altre realtà industriali, soprattutto del territorio, grazie alle dinamiche dell’Open Innovation” – afferma Riccardo Porro, Chief Operating Officer di Cariplo Factory. “In questo triennio abbiamo assistito a una continua crescita della qualità delle startup: un segnale importante, che ci spinge a credere che Terra Next sia ormai un punto di riferimento per il settore della Bioeconomia, settore cruciale per affrontare le sfide globali che ci attendono sia nel campo della sostenibilità sia in quello della competitività”.
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CDP Venture Capital
CDP Venture Capital è una SGR partecipata al 70% di CDP Equity e al 30% da Invitalia nata con l’obiettivo di costruire l’Italia di domani, mettendo l’innovazione al centro dello sviluppo economico del Paese, investendo su una nuova generazione di imprenditori, per riconquistare il ruolo propulsivo in tutti i campi creativi, della scienza e della tecnologia che da sempre ci hanno contraddistinto. CDP Venture Capital gestisce 13 di fondi investimento, per oltre 3,5 miliardi di euro di risorse che sostengono le imprese innovative in tutte le fasi del loro ciclo di vita, realizzando investimenti sia diretti che indiretti (fondi di fondi).
Intesa Sanpaolo Innovation Center
Intesa Sanpaolo Innovation Center è la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione di frontiera. Esplora scenari e trend futuri, sviluppa progetti multidisciplinari di ricerca applicata, supporta startup, accelera la business transformation delle imprese secondo i criteri dell’Open Innovation e della Circular Economy, favorisce lo sviluppo di ecosistemi innovativi e diffonde la cultura dell’innovazione, per fare di Intesa Sanpaolo la forza trainante di un’economia più consapevole, inclusiva e sostenibile. Con sede al 31esimo piano del grattacielo di Intesa Sanpaolo e un network nazionale e internazionale di hub e laboratori di ricerca, l’Innovation Center è un abilitatore di relazioni con gli altri stakeholder dell’ecosistema dell’innovazione – come imprese, startup, incubatori, centri di ricerca, università, enti nazionali e internazionali – e un promotore di nuove forme d’imprenditorialità nell’accesso ai capitali di rischio con il supporto di fondi di venture capital, anche grazie alla controllata Neva SGR.
L’Innovation Hub di Napoli, realizzato da Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center in collaborazione con l’Università Federico II, ha finora organizzato 55 workshop in cui la Banca ha favorito il confronto tra domanda e offerta di tecnologia, facendo incontrare oltre 60 startup con più di 1800 aziende clienti del territorio, agevolando diversi matching di innovazione. In Campania, Calabria e Sicilia il Gruppo ha erogato, nell’anno 2024 il Gruppo ha erogato 30 milioni di euro di finanziamenti a startup e PMI innovative
Cariplo Factory
Cariplo Factory disegna processi di innovazione per favorire la crescita di aziende e startup, istituzioni e realtà non profit. Attraverso un set proprietario di strumenti e metodologie, Cariplo Factory supporta l’ideazione, lo sviluppo e il lancio sul mercato di nuove idee, prodotti e servizi, soprattutto ad alto potenziale di impatto sociale, ambientale e culturale. Cariplo Factory mette al centro della propria azione la crescita dell’ecosistema italiano dell’innovazione, sviluppando iniziative di innovazione sostenibile, per supportare le aziende nelle sfide della trasformazione digitale e della transizione sostenibile, e progetti di innovazione comunitaria, per stimolare la collaborazione tra settore pubblico e privato e migliorare il benessere delle comunità. Cariplo Factory è una società benefit creata da Fondazione Cariplo nel 2016.
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