L’IA Generativa avrà impatti rivoluzionari e trasversali su tutti i settori economici e su tutti gli aspetti della nostra società. E’la sintesi dello Studio “AI 4 Italy: Impatti e prospettive dell’Intelligenza Artificiale Generativa per l’Italia e il Made in Italy”, elaborato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italiapresentato oggi, nell’ambito del 49° Forum di Cernobbio di The European House – Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte anche Vincenzo Esposito (Amministratore Delegato di Microsoft Italia) e uno degli Advisor scientifici dell’iniziativa Giorgio Metta (Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia). La ricerca, realizzata da The European House – Ambrosetti, si è posta l’obiettivo di analizzare, in chiave pioneristica e innovativa, l’impatto economico e sociale dell’intelligenza artificiale generativa sul nostro Paese, analizzandone presupposti tecnologici, implicazioni etico-sociali e di policy.
La realizzazione dello Studio ha fatto leva sulle robuste evidenze raccolte nelle interlocuzioni dirette che il gruppo di lavoro di The European House – Ambrosetti ha avuto con il proprio network di Capi Azienda, a partire dai membri dellaCommunity InnoTech. A questa attività di dialogo con alcuni stakeholder selezionati, abbiamo affiancato una survey che ha coinvolto oltre 100 aziende, che ha permesso di evidenziare in chiave quantitativa gli orientamenti del Sistema-Italia circa opportunità, limiti e prospettive dell’IA generativa per l’Italia.
Il lavoro di ricerca si è posto anche l’obiettivo di censire tutti i casi d’uso di questa tecnologia rivoluzionaria per le aziende italiane. Grazie ad una attività di analisi senza precedenti, abbiamo infatti censito 23 tipologie diverse di use case, distribuiti su 15 diversi settori economici e 8 tipologie di processi aziendali. Abbiamo inoltre quantificato l’impatto che questa tecnologia può avere su produttività e crescita.
I messaggi chiave dello studio:
- L’Italia ha bisogno dell’IA Generativa per sbloccare la produttività e contrastare gli effetti avversi di una popolazione che invecchia. Nel nostro Paese, l’IA Generativa può diventare la chiave per mantenere alto il livello di produttività e benessere in un contesto di crescente scarsità del talento e di generale invecchiamento della popolazione. L’Italia entro il 2040 perderà infatti circa 3.7 milioni di occupati: un numero di lavoratori che, con gli attuali livelli di produttività, contribuiscono alla produzione di circa 267,8 miliardi di Valore Aggiunto. Le nuove tecnologie consentiranno di mantenere invariato lo stesso livello di benessere economico.
- Le applicazioni concrete dell’IA Generativa sono trasversali a tutti i settori: il punto non è se ci sarà un impatto, ma quanto sarà importante. Attualmente, il settore finanziario, manifatturiero e sanitario (e scienze della vita) sono i mercati più maturi nell’ambito dell’uso di IA Generativa. I processi aziendali che ne stanno traendo maggiori benefici, grazie a una più efficiente gestione di grandi quantità di dati, sono la R&S, la progettazione e il customer service.
- La produttività del Sistema-Italia potrà aumentare fino al 18% grazie all’adozione di Intelligenza Artificiale Generativa. L’IA Generativa è una tecnologia dalla portata rivoluzionaria che, nel nostro Paese, può generare, a parità di ore lavorate, fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo, pari al 18% del PIL italiano. A parità invece di Valore Aggiunto generato, l’uso di strumenti di IA Generativa libererà un totale di 5,4 miliardi di ore che corrispondono, per fare esempi concreti, alla totalità delle ore lavorate in un anno da 3,2 milioni di persone.
- L’IA generativa pone diversi rischi etico-sociali: per questo è necessario sviluppare un approccio responsabile, caratterizzato da trasparenza, affidabilità, sicurezza ed equità
- Per cogliere tutte le opportunità dell’Intelligenza Artificiale generativa, l’Italia deve stimolare la digitalizzazione delle imprese, con particolare attenzione alle medio-piccole, e sviluppare le giuste competenze. Secondo la ricerca, per cogliere i benefici stimati dal modello di impatto (18% del PIL), è necessario accelerare la digitalizzazione di più di 113mila PMI del Paese: uno sforzo di digitalizzazione senza precedenti. Parallelamente, investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze diventa cruciale per preparare la forza lavoro all’inserimento e utilizzo aziendale di soluzioni di IA Generativa. Infatti, all’Italia mancherebbero 3,7 milioni di occupati con competenze digitali di base e 137mila iscritti in più a corsi di laurea ICT per abilitare l’implementazione di soluzioni di IA Generativa nel tessuto economico italiano.
Dalla ricerca emerge come le aziende italiane si stiano avvicinando a queste tecnologie, cogliendone gli immediati benefici: 1 impresa su 2 ha già provato a utilizzare soluzioni di AI e il 70% di coloro che le hanno testate dichiarano di aver ottenuto vantaggi di produttività. Tra i principali ambiti di utilizzo evidenziati: il reperimento di informazioni (55%), assistenza virtuale (48%) edefficientamento dei processi (47%). Tra le principali barriere per la piena adozione di queste tecnologie vengono evidenziate per il 72% delle imprese quello delle competenze e una preoccupazione sugli aspetti di privacy, sicurezza e affidabilità.
In questo nuovo contesto, aumentare le competenze digitali e digitalizzare le aziende è chiave. Il potenziale stimato dal modello di impatto sviluppato da The European House – Ambrosetti è, infatti, un limite massimo dell’incremento di produttività che può derivare dall’adozione estensiva di tecnologie di IA Generativa nei prossimi anni. Gli effetti economici e produttivi reali, e non teorici, saranno invece determinati dall’interazione tra una serie di variabili su cui policy maker e business leader dovranno giocare un ruolo fondamentale.
Cogliere appieno le opportunità dell’IA Generativa non è solo necessario per sbloccare la produttività e contrastare gli effetti avversi dell’invecchiamento della popolazione, ma risulta altresì indispensabile per mantenere alta la competitività internazionale. Non sfruttarne il potenziale non sarà solo un’opportunità sprecata ma, al contrario, porrà l’Italia in difficoltà in un panorama competitivo globale che sarà sempre più plasmato dalla diffusione pervasiva di questa tecnologia.