“Gli investimenti sono il principale canale per diffondere l’innovazione tecnologica, da cui deriva gran parte dei guadagni di produttività. Perché le imprese investano è innanzitutto necessario che le politiche garantiscano un adeguato contesto regolamentare e concorrenziale e un ambiente macroeconomico stabile”. Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, nelle sue considerazioni finali e presentando la relazione annuale.
“Soprattutto in condizioni di ritardo tecnologico le esternalità positive dell’investimento in innovazione giustificano interventi pubblici mirati ma – ha spiegato – non possiamo tuttavia limitarci a utilizzare tecniche realizzate altrove: dobbiamo accrescere la nostra capacità di sviluppare nuovi beni, servizi e tecnologie”.
Particolari i passaggi sull’intelligenza artificiale.
Secondo nostre stime, in Italia i mutamenti indotti dall’intelligenza artificiale riguarderebbero due lavoratori su tre. Per la maggioranza di essi la produttività e le opportunità di lavoro aumenterebbero, ma solo per una minoranza, significativa, le occasioni di impiego potrebbero ridursi. Nella fase di transizione servirà accompagnare i lavoratori nella riqualificazione professionale o facilitarne il ricollocamento in altre attività, tutelando quanti subiranno i costi di adattamento maggiori”.