Per migliorare l’ecosistema della cibersicurezza in Italia, secondo l’81% delle imprese si dovrebbe puntare sulla consapevolezza e sulla formazione del personale in maniera diversificata per ruolo e competenze. E’ quanto emerge dal rapporto “La sfida della cibersicurezza per un’Italia sempre piu’ digitale. Politiche, competenze, regole” dell’Istituto per la Competitivita’ (I-Com). Per oltre il 55% del campione analizzato sarebbe opportuno superare la logica dei test obbligatori dinanzi al CVCN (il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) in favore dell’accreditamento dei fornitori di fiducia, mentre un 44% opta per un approccio semplificato con tempistiche controllate secondo una valutazione dei rischi basata su criteri standard. “Cruciale insistere sul rafforzamento della cultura di base in cibersicurezza e investire su iniziative idonee a formare i cittadini, affinche’ acquisiscano al meglio queste capacita’ – ha commentato il presidente I-Com Stefano da Empoli – molte delle iniziative gia’ attive in questo campo nascono e si sviluppano anche grazie al settore privato, spesso in collaborazione e/o col patrocinio di enti pubblici. Appare dunque utile che queste forme di collaborazione pubblico-privato possano essere rafforzate e messe maggiormente a sistema”.